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Chi siamo e cosa vogliamo

Crescere Insieme e' un'associazione nazionale (con punti di riferimento in ogni parte d'Italia) fondata nel 1993 e costituita da persone - in ugual misura uomini e donne, sposati e non, con figli e senza - che si propongono di tutelare il diritto del minore di mantenere rapporti continuativi e significativi con entrambi i genitori ancorche' separati. La necessita' di iniziative a tutela di questo diritto nasce dalla prassi giudiziale italiana che vede l'assegnazione dei figli ad un solo genitore al momento della separazione, con irrisorie possibilita' di contatto con l'altro. Questa perdita del genitore non affidatario, d'altra parte, induce nel minore gravissimi disturbi di carattere psicofisico e comportamentale - dall'anoressia alla criminalita' infantile, dalla sessuofobia all'omosessualita' - legati ad una crescita squilibrata, senza il padre o senza la madre, con un genitore onnipotente che mal si improvvisa in un ruolo non suo, ed un altro condannato all'assenza.

Crescere Insieme ha inteso mettere a frutto l'esperienza e le competenze di molti suoi aderenti per elaborare un progetto di legge che innova profondamente la materia adottando come provvedimenti centrali l'affidamento dei figli ad entrambi i genitori come soluzione privilegiata, la mediazione famigliare per individuarne caso per caso le modalita' ottimali di realizzazione, ed il mantenimento diretto dei figli da parte del genitore non - convivente, in misura proporzionale al reddito, per favorire anche a tale genitore occasioni concrete di partecipazione alla vita dei figli e per eliminare il meccanismo dell'assegno all'altro genitore, altamente conflittuale.

La proposta nasce da un attento studio della legislazione di vari altri paesi nei quali una piu' antica tradizione divorzista ha fatto maturare prima i medesimi problemi, e ne rielabora le idee che hanno dato i risultati migliori.

Intorno al progetto, gia' presentato in Parlamento al termine della XI legislatura, si sono rapidamente coagulate le adesioni di psicologi, sociologi, politici e giuristi - che ne hanno riconosciuto la modernita' ed efficacia. Nella XII legislatura una trentina di parlamentari di ogni gruppo hanno ripresentato in successive stesure la proposta, che la Commissione speciale per l'infanzia aveva gia' messo nel proprio calendario di lavori quando e' intervenuta la fine della legislatura. Nella XIII legislatura la proposta e' gia' stata nuovamente depositata tre volte, da parlamentari dell'Ulivo, del Polo e della Lega Nord.

L'associazione , oltre a portare avanti la suddetta proposta, opera a favore di quanti stanno attraversando il difficile momento della separazione, mettendo a loro disposizione gratuitamente l'esperienza e l'assistenza dei soci, anche sul piano psicologico e giuridico.

Presidente Associazione Crescere Insieme

 

La Legge


Punti essenziali della proposta di Legge

Al centro della proposta e' l'affidamento ad entrambi i genitori, coerentemente configurato quale soluzione principale e ordinaria, e non piu' meramente residuale rispetto all'affidamento monogenitoriale, nonche' irrinunciabile quando ne sussista l'applicabilita': ai genitori sono affidati naturalmente i figli al momento della nascita ed essi restano responsabili a vita nei loro confronti (salvo i casi di indegnita'), a prescindere dall'evoluzione dei rapporti di coppia. In caso di separazione la coppia elabora un progetto educativo comune, se ne e' capace, che indica quale sara' il genitore prevalentemente convivente e le altre modalita' del nuovo assetto familiare ed e' ratificato dal giudice se rispetta i principi della bigenitorialita'. In caso di disaccordo, la decisione spetta al giudice, che nella scelta del genitore convivente preferira' quello meglio disposto a lasciare spazio all'altro ed a rispettarne la figura ed il ruolo. Solo le decisioni piu' importanti, come la scelta del medico o della scuola, restano obbligatoriamente congiunte (come gia' avviene ora per l'affidamento esclusivo), ma per il resto il giudice assegna a padre e madre compiti distinti, e quindi facolta' decisionali separate. Se un genitore rifiutera' di prendersi cura dei figli verra' dichiarato non meritevole della potesta' genitoriale e quindi escluso dall'affidamento per indegnita'.

In caso di disaccordo, inoltre, il giudice prima di assumere decisioni invia la coppia ad un centro di mediazione famigliare che ha il compito di facilitare la costruzione di un nuovo assetto familiare. Il raggiungimento di un accordo in sede di mediazione non e'' obbligatorio, ma e' obbligatorio mettere a verbale in quella sede quali sono le rispettive posizioni ed il progetto educativo che ciascuno propone al giudice. Al lavoro di mediazione possono partecipare i figli, per le decisioni che li riguardano, se superiori ai dieci anni d'eta'.

Lo strumento fondamentale per assicurare una effettiva e serena presenza di entrambi i genitori nella vita dei figli e' il mantenimento diretto: nel ripartire l'onere del mantenimento die figli, si attribuiscono a ciascuno dei genitori distinti capitoli di spesa, in proporzione del reddito, conseguendo cosi' tutta una serie di vantaggi, che vanno dalla piacevole e gratificante sensazione per il bambino che entrambi i genitori si occupano di lui, alla eliminazione del meccanismo dell'assegno, altamente conflittuale, alla molto migliore protezione della prole dai rischi di mancata assistenza economica, alla garanzia per il genitore convivente di poter dividere con l'altro anche il peso fisico dell'allevamento dei figli, alla possibilita' per il genitore non convivente di prendersi anch'esso per qualche aspetto cura diretta di essi e di condividerne momenti di scelta.

 

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